Arrivare in questa città è stata una sorpresa!
Nonostante l’enorme quantità di turisti, tutto sembra muoversi lentamente e in silenzio.
Le luci che si riflettono sull’acqua fanno sì che ogni scorcio sembri un dipinto, si ha l’impressione di essere in un mondo a parte.
Bellissimo prendere la “metro” di Venezia – il vaporetto – e passare attraverso il Canal Grande osservando i meravigliosi palazzi dai colori tenui di stile Gotico e Barocco; ancora più bello PERDERSI (sì, dovete farlo!) a piedi tra le minuscole viette e scoprire al di là di ogni angolo dei panorami che sembrano essere finti, con qualche gondola a completare la poesia.
Piazza S.Marco, con la sua basilica e il campanile, è da vedere; se poi andate a Venezia nel periodo di Carnevale, come è capitato a me, non c’è niente di più caratteristico: la piazza si riempie di “veneziani e non” che, tutti rigorosamente mascherati, si mescolano in una festa di colori e sorrisi, dal più piccolo al più grande.
Ora veniamo a noi… Parliamo di cibo!!!
Venezia non è proprio la meta enogastronomica per eccellenza, vuoi perchè c’è ancora un po’ di chiusura, vuoi perchè scarseggia di idee “nuove”.
Io sono andata sul sicuro: guida Michelin alla mano, ho scelto per la cena il ristorante “Il Ridotto”, proprio dietro Piazza San Marco, nel Sestiere di Castello.
Per non farmi mancar nulla, domenica ho fatto un tipico pranzo a base di “cicchetti” all’Aciugheta, stessa proprietà del Ridotto ma concept diverso: cicchetti, pizza, aperitivo, più smart insomma, senza perdere di qualità.
Se, come me, passate solo un weekend a Venezia, non fatevi comunque mancare una visita a Burano: molto diversa dalla capitale del Veneto, è una piccolissima e deliziosa isola caratterizzata da sfilze di case dai colori accesi l’uno diverso dall’altro (si dice che anticamente i pescatori dipingessero le proprie abitazioni per riconoscerle al rientro dalla pesca). L’isola è conosciuta anche per i suoi “merletti”, altra leggenda narra che le anziane detentrici della tecnica del merletto siano rimaste in 4… Se così fosse, io ne ho beccate la metà in un colpo solo!
A Burano assaggiate i biscotti tipici, i “Bussolai”, io li ho acquistati da un signore fantastico che mi ha salutata con questa frase: “Dopo il terzo cantuccino immerso nel vinello, tutto dopo apparirà certamente più bello!”.