Perchè il cibo sano non può essere attraente? Gli ingredienti genuini e non alterati chimicamente sono molto più saporiti e nutrienti dei classici alimenti che si trovano nella grande distribuzione, ma allora perchè quelli che troviamo al supermercato sono spesso più belli e accattivanti? Nell’immaginario comune, al concetto di sano viene associato quello di privazione, e la comunicazione di prodotti genuini spesso non aiuta: packaging lasciati al caso, non attraenti e soprattutto non comunicativi. In un momento in cui bisogna “rieducare” all’utilizzo di materie prime di qualità, penso che il packaging debba svolgere un ruolo di riavvicinamento per noi consumatori: la confezione di un prodotto può diventare uno strumento d’informazione, un media pubblicitario portatile e quindi parte del prodotto stesso, ampliando notevolmente la funzione primaria del packaging, che rimane sempre quella di contenere e di proteggere. Vediamo insieme alcuni esempi: “sano, buono e bello”? Yes, it’s possibile! Designed by “& Smith”, queste confezioni sono la prova che l’healthy food non deve essere per forza noioso! Designed by “Founded by Design”, queste confezioni di tè posizionano il brand Tea Amo come un’attraente alternativa ai trattamenti medicinali.
Per me la confezione è importante perché, non solo racconta le caratteristiche del contenuto, ma riesce anche a comunicare l’universo di riferimento in cui è calato e vive il prodotto: messaggi non concretizzabili, fatti di sensazioni e suggerimenti che permettono al consumatore d’identificare le merci e di tradurne i valori.
Un trattamento semplice quello di Matthew Ivory per questi succhi di 100% frutta, che lascia vedere i naturali colori della frutta fornendo limitate ma cruciali informazioni sul prodotto. Oltre all’appeal, poi, è a mio avviso fondamentale la “trasparenza” dell’etichettatura di un prodotto alimentare… Ma questo è un altro post e ve ne parlerò un’altra volta :D